Edgeryders

Edgeryders è un progetto (e una community al contempo) che non è facile definire.
Per certi versi, molte delle dinamiche su cui si fonda, sono le stesse di Futuro Anteriore. In parte, anche gli obiettivi di lungo termine sono analoghi: si parla di sviluppo, resilienza, sistemi emergenti, giovani, sostenibilità.
Però l’approccio di Edgeryders è del tutto originale, agile e la community sembra funzionare (ed esser gestita) in maniera estremamente efficace.

Come ben traspare da vari articoli e interventi di Alberto Cottica (vedi approfondimenti a fine paragrafo), praticamente ogni loro attività si basa sull’assunto che le idee creative e l’ingenuità sono risorse illimitate del genere umano; spesso però manca la capacità di trasformare queste idee in progetti che producano introito.

Il risultato è la persistente (se non crescente) tensione tra il tempo da occupare in cose irrilevanti, per denaro, e fare cose importanti e coinvolgenti, che però non producono reddito.

Sebbene a volte l’impossibilità di produrre ricchezza (monetaria) dipenda da idee poco realistiche, non contestualizzate o sufficientemente sviluppate, una carenza di fondo sta anche nella mancanza di una buona interfaccia con le organizzazioni più grandi e strutturate, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.

Edgeryders l’ha imparato in occasione della sua interazione col Council of Europe, durante la sua prima esperienza del 2012.
L’innovazione richiede creatività, radicalità e pensiero fuori dagli schemi; tutti fattori estranei alle grandi organizzazioni, visti con timore dalle stesse.

La Edgeryders company è stata concepita come contenitore per quei progetti che hanno bisogno di una struttura intellegibile per le grosse organizzazioni.
L’idea fondante è semplice: laddove portare il cappello di un’azienda sia uno svantaggio per il finanziamento di un progetto, c’è Edgeryders.
Può sembrare mera formalità ma di fatto non lo è: Edgeryder assumerà l’autore del progetto come project manager dello stesso (in partica sarà una “autoassunzione”); inoltre, coadiuverà la creazione di un team in grado di garantire la sua realizzazione, l’amministrazione, il report.
Questo sta già succedendo con unMonastery (vedi paragrafo di seguito), che non ha una propria azienda di riferimento ma è connessa dal “cliente” Città di Matera, tramite Edgeryders.

Approfondimenti:

Resilient Cities

Living On The Edge

Living on the Edge (LOTE) è un evento organizzato al livello di community dagli Edgeryders. Quello che avviene ai LOTE si fa “da sé, per sé”.
L’evento si basa sul coinvolgimento (pro)attivo dei partecipanti. Tutto il lavoro è volontario e no-profit.Dal 29 Ottobre al 3 Novembre, si terrà a Matera la terza edizione dell’evento (#LOTE3). Il grosso della discussione e dell’organizzazione si può seguire qui.

unMonastery

unMonastery è un progetto elaborato da Edgeryders, nel quale il mondo hacker e quello monacale si incontrano. Il progetto punta a mettere insieme attivisti e pirati informatici di diversa provenienza per elaborare soluzioni a problemi di una data collettività. Il primo esperimento partirà a breve a Matera, città Unesco per via dei suoi Sassi, scelta in una rosa di altri centri europei (Bruxelles, Leipzig e la Polonia orientale).

Approfondimenti:

2 comments

  1. Che dire: grazie dell’attenzione! C’è una piccola imprecisione fattuale, ma non è importante. Comunque eccola: il Consiglio d’Europa non c’entra niente con unMonastery; dall’inizio 2013 ili nome Edgeryders si applica solo a una comunità online e alla piccola impresa sociale con sede nel Regno Unito che da essa è nata, mentre il progetto del Consiglio d’Europa dello stesso nome si è chiuso a fine 2012 (e ha spento i server. I contenuti generati da quel progetto sono ancora in in linea perché migrati sul sito di comunità (finanziato con denaro privato) edgeryders.eu.

  2. Figurati, attenzione dovuta 🙂
    Perdona l’imprecisione, i paragrafi non sono stati scritti nello stesso momento e vengono da articoli diversi. M’era sfuggita l’incongruenza.
    Il fatto che il post sia pubblicamente visibile nella mediateca è dovuto in effetti a un problema tecnico; in realtà è una bozza e dovrebbe essere visibile solo agli addetti ai lavori; l’idea è di pubblicarla quando gli appunti sono riportati in maniera un poco più intellegibile.

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