Michela Pasquali

Paesaggista, socia AIAPP, è membro del Comitato di Redazione di Architettura del Paesaggio e docente di Garden Design allo IED di Torino e al Master Paesaggi Straordinari del Politecnico di Milano e Naba a Milano.

Ha diretto la collana su giardino e paesaggio  oltre i giardini  per Bollati Boringhieri.
Ha pubblicato articoli e saggi tra i quali I giardini di Manhattan. Storie di guerrilla gardens (Bollati Boringhieri, 2008), I giardini della diplomazia. Ambasciate e accademie straniere a Roma (Electa, 2003), Südtiroler Paradies. Orti di montagna (Linaria, 2012).

CinemAmbiente, eventi verdi

Michela Pasquali cura anche gli eventi verdi per il Festival Internazionale CinemAmbiente di Torino.
Per l’edizione 2013 ha moderato l’incontro Frutti perduti – Frutti ritrovati, con i protagonisti del film The Fruit Hunters

[i protagonisti sono] cacciatori di tesori perduti: rari tipi di frutta, a rischio di estinzione per le crudeli leggi di mercato liberiste che premiano solo le specie più commerciabili.
Una passione che si è trasformata in una vera e propria missione in difesa della biodiversità alimentare.

Bill Pullman vive sulle colline di Hollywood dove ha creato un giardino con più di cento tipi diversi di piante da frutta. Nel 2011 ha fondato l’associazione Hollywood Orchard (pagina Facebook).
Isabella Dalla Ragione ha fondato l’associazione Archeologia Arborea a San Lorenzo di Cherchi, in Umbria, dove ha raccolto oltre quattrocentocinquanta piante di centocinquanta varieta` diverse.
All’incontro ha partecipato anche Paola Costanzo, responsabile delle collezioni del Museo della Frutta Francesco Garnier Valletto.

Linaria

Linaria è un’organizzazione indipendente e non profit, con sede in Italia, creata con l’intento di promuovere la diffusione della cultura del giardino, del paesaggio e dell’ambiente.
Fondata da Michela Pasquali insieme a un piccolo gruppo di persone, coniuga una forte finalità culturale e sociale a una competenza professionale e fonda tutte le sue attività sul confronto e il dialogo.

fonte: Linaria

Pesaggi Possibili

La mostra PAESAGGI POSSIBILI (tenutasi a Roma nel maggio 2013, presso la Galleria di Architettura come se) ha esposto le tesi di giovani studiosi italiani sui temi del paesaggio e del giardino, dell’ecologia e dell’ambiente, della botanica e della biodiversità.
Tali tesi sono state raccolte con il concorso LinariaTesi.

La raccolta conteneva proposte di giovani autori e ricercatori che sostengono in modo attivo e qualificato la diffusione di nuovi progetti e teorie, con un approccio interdisciplinare che include l’antropologia, la botanica, la sociologia, la storia, l’architettura, la filosofia e la geografia.

fonte: LinariaTesi Roma

Bosco verticale

In merito al discorso di come potrebbero apparire le città in un “futuro anteriore” vi vorrei segnalare il “bosco verticale” in fase di ultimazione a Milano ad opera dell’Arch. Stefano Boeri.

Si tratta di un edificio residenziale in un’area di Milano “bene” che sta avendo un enorme sviluppo edilizio, soprattutto di torri e grattaceli. Ho visitato gli appartamenti campione e sono rimasto un po’ deluso (in allegato alcune foto). A fronte di una grande portata teorica, e ad una ricerca accurata che traspare dal sito internet dello studio dell’arch. Boeri, l’impressione che ho avuto è che abbiamo piantato un paio di alberelli su delle terrazze poco più grandi del normale. Ma probabilmente sono stato suggestionato da dei piccoli alberi appena piantati ed ancora un po’ “spaesati” dalla loro collocazione. La cosa che mi chiedo è questa: si tratta di un operazione “green” puramente commerciale o una sperimentazione che potrebbe aprire nuovi scenari? Dal punto di vista visivo potrebbe apparire così una città nel “futuro anteriore”?

link al sito dello studio di architettura Stefano Boeri Architetti:
http://www.stefanoboeriarchitetti.net/?p=207&lang=it

alcune considerazioni di Laura Gatti (paesaggista ed agronoma):
http://www.lauragatti.it/2012/09/oltre-la-facciata-del-bosco-verticale/

Qui sotto alcune mie foto durante la visita agli appartamenti campione durante le ultime fasi del cantiere (aprile 2013)

bosco verticale_3  bosco verticale_2  bosco vertcale_1

L’Aquila

Per quanti non lo sapessero, fra gli obiettivi del progetto ospitato da questo sito c’è la realizzazione di un cortometraggio; quest’ultimo sarà prevalentemente ambientato a L’Aquila (anche se non se ne farà menzione esplicita). La scelta è legata al suo forte valore simbolico, rispetto al tema della ricostruzione.

Nell’attesa di pianificare una ricognizione sul posto, per individuare le prime location e iniziare a produrre un po’ di documentazione video e fotografica, ho iniziato a cercare distrattamente qualche immagine online e mi sono imbattuto in verso L’Aquila.

Non mi pronuncio sulla qualità del sito, in sé, ma ad un primo sguardo ho trovato interessanti la sezione dedicata al piano strategico e quella con le immagini.


Auditorium di Renzo Piano

Chiaccherando del corto con amici e colleghi, in merito alla ricostruzione de L’Aquila, ricorre il riferimento al progetto di Piano.
Alcuni accennavano al fatto che è stato progettato secondo criteri di sostenibilità. Stando a questo articolo:

La struttura adottata per tutti i cubi è realizzata con travi in legno alle quali sono collegati a secco pannelli composti da strati di legno lamellare. Questa tecnologia, conosciuta col nome di X-lam, permette di coniugare numerosi aspetti tra i quali un alto grado di sostenibilità, di risparmio energetico e rispondenza ai requisiti antisismici, i quali sono garantiti anche dalla collocazione di isolatori sismici elastomerici al di sotto della platea che sorregge la struttura lignea.
Nel trattamento esterno delle superfici il materiale protagonista è sempre il legno di abete, proveniente dalla regione del Trentino Alto Adige e sottoposto ai test di controllo previsti dall’istituto di ricerca IVALSA. Una trama di doghe orizzontali di colori differenti e termotrattate è stata collegata alla sottostruttura in modo da creare un’intercapedine e sfruttare i benefici del sistema di facciata ventilata.

Non sembra nulla di stupefacente ma meglio di nulla (designboom sottolinea l’impegno dicendo che hanno anche piantato 200 alberi per compensare il legno usato; qui l’articolo di Dezeen).
Per quanto riguarda la tecnologia X-lam (anche qui), sarebbe da capire che colle usa e, più in generale, che trattamenti subisce il legno.


Disegni

Lascio qui un appunto su Una carriola di disegni, segnalatomi da un caro amico che ha vissuto e studiato a L’Aquila, per diverso tempo. Da lì, sono finito anche qui.